domenica 15 giugno 2008



L'ultimo libro di MAURIZIO MILANI, il comico italiano più originale e geniale.
(Ed. KOWALSKI/2007).

Il romanzo d'appendice africano non è mai decollato. La colpa è di Kofi Annan che punta tutto sui libri di agricoltura. Continua a ripetere: "Prima impariamo a tirare fuori quattro zucchine dalla terra. Poi se avanza tempo..."
"DEL PERCHE' L'ECONOMIA AFRICANA NON E' MAI DECOLLATA" è uno zibaldone di brani, inediti e non, partoriti dalla mente geniale di MAURIZIO MILANI. Che a leggere quello che scrive e a immaginarselo mentre recita i pezzi si finisce "innamorati fissi" della sua comicità, per citare una tipica espressione del suo repertorio.
Quella di MAURIZIO MILANI è una comicità surreale, non per tutti, non siamo nel campo "barzellette e affini". Il suo umorismo riversato in un libro non perde di appeal, anzi forse ci guadagna. Del resto il nostro è ben allenato a far ridere con la parola scritta, curando rubriche su quotidiani e settimanali. Questa è la sua settima pubblicazione.
MILANI racconta delle storie, con protagonisti improbabili. Vip, personaggi comuni, suoi amici e parenti, animali, obesi… Per esempio incontra Renzo Piano al bar e gli chiede lumi sullo scaldabagno fuorinorma, oppure Stefano Gabbana accorcia i jeans a un passante per strada. Naturalmente non può mancare il mondo del circo, i fenomeni da baraccone, di cui MILANI si sente parte. Convinto di essere l’uomo più brutto del mondo cerca lavoro come attrazione da Moira Orfei invece finisce per essere assunto come “uomo con la pressione più bassa di Milano”.
Non mancano nemmeno le avventure sentimentali con le sue "morose", storie d’amore che iniziano alla prima riga e finiscono miseramente dopo tre o quattro. In fondo MILANI dichiara di non sapere cosa significhi essere innamorati per cui si dichiara dieci-dodici volte al giorno a ragazze diverse.
Il capitolo finale del libro, quello degli Allegati al decreto legge (vedi Gazzetta Ufficiale del 21/3/2007) è dedicato agli Oroscopi: per conducenti di camion; per proprietari di cani (uno degli animali più ricorrenti della letteratura milaniana); per tutti; per titolari di cavalli. Quando arrivi a leggere questo capitolo probabilmente pensi che nulla ti potrà più stupire. Penserai di esserti ormai abituato alle sue chiusure sconclusionate o alle sue "non chiusure" quando ti abbandona nel bel mezzo di un racconto. Penserai di essere ormai avvezzo al mondo MILANI. Capirai di esserti sbagliato.

**QUALCHE ASSAGGIO DI ALTRE PAGINE...:**
"Ho sempre avuto il vizio di truffare il mio datore di lavoro. Ho detto all'editore che questi pezzi sono nuovi, invece oltre ad averli quasi tutti già pubblicati per Il Foglio, in precedenza li avevo spacciati alle seguenti riviste: Gente Motori, Bar Giornale del Trentino, Smemoranda, Il Piccolo, Il Giornale della Nuova Caledonia (per italiani all'estero). Quest'anno compio 46 anni per cui voglio mettere su una truffa un po' più completa. Ieri però mi hanno scoperto. Sia l'ufficio legale de Il Foglio sia quello della casa editrice mi hanno messo l'ipoteca sulla tenuta di Castelporziano (1500 ettari tra boschi e seminato). Sarebbe di pertinenza del Quirinale ma io l'ho vinta a dadi al segretario di Ciampi l'anno scorso durante la parata del Due giugno. Il Presidente Napoletano non è stato ancora informato di ciò... per quello non è nemmeno stato informato dall'Aeronautica militare dell'ufo crash che si è verificato a Siracusa il 20 aprile 1985. Rinvenuti alieni nella navicella e portati nella roulotte di Moira Orfei la notte stessa. Vengono tuttora usati come inservienti del circo. Se i loro amici extraterrestri vengono a cercarli, dobbiamo dire loro che sono scivolati nelle docce pubbliche di Treviso e da allora sono stati avviati alla pastorizia."
"Tom Platz non ha mai vinto il Mister Olympia. Ha vinto un Mister Universo Nabba a Londra.
Per me è stato il culturista più stupefacente della storia del body building moderno. Un mio amico e io nell'estate del 1987 siamo andati giù in California per vedere le sue gambe.
Erano mostruose. Corte, in quanto se fossero state lunghe non avrebbero potuto svilupparsi dei quadricipiti e dei bicipiti femorali così da dinosauro.
La mia morosa di Piacenza mi fa: "Vai in America, vai a vedere il Grand Canyon, il Golden Gate..."
Io: "Paola! A me non interessa niente di quella roba lì, vado solo per andare a Palm Beach nella palestra Big Jim per vedere il mio amore. So che c'è gente che va in California per andare a bussare alla porta di casa di Bukowski oppure per il Getty Museum. A me interessa vedere come si allena Tom Platz".
Infatti l'ho visto che non ha dormito per dieci notti di fila. Si stava allenando le gambe alla leg machine. Lavorava a pieno carico, cioè tutte le piastre di ghisa (mezza tonnellata) più sopra Arnold Schwarzenegger (100 chili) e Franco Colombo (il sardo campione di Mister Olympia 1980). Per completare l'opera Tom Platz si allenava con sulla schiena Lou Ferrigno (130 chili)... quello che poi ha fatto il telefilm L'incredibile Hulk. Ha fatto tre serie da dieci ripetizioni l'una. I muscoli delle gambe sotto sforzo erano così gonfi che il pennino del centro rilevamento terremoti della California si è spostato di due gradi. Sono abituati."
Telefonano in palestra: "Pronto, siamo del centro rilevamento terremoti... si sta allenando Tom?" Big Jim: "Sì!" Loro: "Ok, tutto a posto, a domani".

"La schiuma da barba africana non decolla, in quanto gli uomini sui venticinque-trent'anni non dovendo presentarsi ai colloqui di lavoro non si fanno la barba."
«Il Festivalbar africano non è mai decollato. La colpa è di Massimo Moratti. Il motivo non si sa. Penso perché non ha dato il permesso a Oba Oba Martins di presentare la data di Casablanca con Philippe Daverio. Anche gli autori del programma (Gino e Michele) erano contro. Avevano paura di fare l'1 per cento di share». «Le intercettazioni telefoniche africane non decollano. Il problema è che il giudice non ha abbastanza traduttori per capire i 180.000 dialetti che ci sono solo lungo il fiume Niger».
«Ieri ho filmato il mio cane. Cinque ore. Ho mandato tutto al festival di Berlino. Ho vinto il secondo premio».
«Il romanzo d'appendice africano non è mai decollato. La colpa è di Kofi Annan che punta tutto sui libri di agricoltura».

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